Internet batte definitivamente la televisione diventando la prima fonte di informazione per gli italiani. È quanto emerge dalla prima edizione dell’ “Osservatorio Agcom sul sistema dell’informazione”, l’indagine annuale, pubblicata nei giorni scorsi dall' Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che ha l’obiettivo di analizzare le dinamiche dell’offerta e le abitudini di consumo di informazione in Italia.
“Per la prima volta la televisione perde la posizione di leader tra i mezzi di informazione (46,5% della popolazione) con una riduzione molto forte (-21%) rispetto al 2019 in cui era il mezzo di informazione largamente più utilizzato (67,4% della popolazione)” – si legge in una nota dell’Autorità – Solo il 13,3% degli italiani risulta informarsi tramite la radio, in leggero calo rispetto agli anni passati. I quotidiani, nel loro formato cartaceo, proseguono nella dinamica di riduzione: poco più del 17% degli italiani dichiara di leggerli, solo il 6,6% dichiara di avere un abbonamento a pagamento a uno o più quotidiani nella versione digitale e poco più del 14% manifesta la volontà di abbonarsi in futuro”.
In termini di fiducia, invece, gli italiani apprezzano l’autorevolezza dei mezzi tradizionali (televisione, radio e carta stampata), seguiti dal passaparola, nel quale il 35% circa della popolazione ripone alta fiducia. Diversa invece la considerazione dei mezzi digitali: circa il 30% della popolazione ritiene infatti poco attendibili le notizie provenienti dai social media, così come per quelle provenienti dalle piattaforme di condivisione di video.
In relazione alla percezione sull’affidabilità nei confronti di chi produce e diffonde le notizie, le fonti editoriali come televisioni, radio e quotidiani sono ritenute più affidabili rispetto a quelle generate da autori singoli, come influencer e blogger. Il servizio pubblico televisivo è la fonte ritenuta “più” affidabile dai cittadini, in particolare dalle fasce più anziane della popolazione, invece gli influencer sono considerati affidabili solo dal 2,2% della popolazione, percentuale che sale al 4,6% per la fascia di età tra i 14 e i 24 anni.
Per il testo completo della ricerca, visitare il sito di Agcom.