Stato dell’arte, rispetto dei diritti, percorsi educativi e di responsabilizzazione.
Continua a Milano, a livello accademico e istituzionale, l'approfondimento sugli aspetti interdisciplinari del fenomeno dell'odio on-line, che investe in misura sempre più crescente la vita sociale e quella degli individui anche in Lombardia.
Un nuovo step di approfondimento si è svolto ieri all'Università Statale, coordinata dal professor Giovanni Ziccardi, con l'intervento della presidente del Corecom Lombardia Marianna Sala.
Un confronti a 360 gradi che ha visto ieri il contributo di Francesco Cajani e Tiziana Siciliano - procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Milano -, l'apporto scientifico delle professoresse Marilisa D’Amico, Milena Santerini, Angela Della Bella e Alessandra Calanchi, il contributo tecnico-operativo del Comandante Salvatore La Barbera, della Polizia Postale, nonché dell’avv. Daniele Barelli, per l’Ordine degli Avvocati di Milano, e del dr Ivano Zoppi, per la Fondazione Carolina Picchio. Infine, tra gli intervenuti, anche Stefano Pasta, Cecilia Siccardi, Costanza Nardocci, Samantha Stanco e Andrea Scirpa.
Odio on line, discriminazione, antisemitismo, politica e linguaggio: come sono cambiati nel tempo? Partendo dalla nostra Costituzione che non odia e non può tollerare che si sviluppi una democrazia sull’odio, c’è però un’esigenza comunicativa “moderna” che rischia di non avere regole precise e che potrebbe avere un impatto spaventoso sulla generazione da formare.
In qual direzione è corretto procedere? “Dal dibattito sviluppato nella tavola rotonda odierna, emerge chiara una esigenza: quella di educare – afferma la Presidente del Corecom Lombardia Marianna Sala - Occorre educare i giovani a un uso responsabile di internet, facendo loro capire le conseguenze reali – anche gravi – delle loro azioni virtuali on line. Per questo il Corecom da anni è impegnato nelle scuole, per insegnare alle nuove generazioni una maggiore consapevolezza di quanto accade sul web e i suoi riflessi nel mondo reale”.