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FOTO EVENTO RICORDO DI PILATI

PILATI, STUDIOSO VISIONARIO CHE HA CAMBIATO IL SISTEMA DEI MEDIA: A PALAZZO PIRELLI UNA CERIMONIA DEL CORECOM IN SUO RICORDO

Un pioniere, un visionario, un fine intellettuale che aveva compreso in anticipo di decenni la portata della rivoluzione digitale che ha scosso dalle fondamenta il mondo dei media.

Questo fu Antonio Pilati, nato a Milano nel 1947 e scomparso prematuramente l’anno scorso. Laureato in filosofia, di formazione liberale e riformista, Pilati si applicò fin dagli anni ’70 allo studio dei nuovi fenomeni comunicativi divenendo consulente di molte primarie aziende del settore tra cui la neonata Fininvest. Dal 1996 e fino al 2015 si impegnò dalle istituzioni a definire le nuove regole del mercato dei media. È considerato unanimemente l’ispiratore della Legge 3 maggio 2004 numero 112 (cd. Legge Gasparri) sul riordino del sistema radiotelevisivo che ha preso atto dell’evoluzione tecnologica inaugurando l’era del digitale terrestre.

"Studioso visionario, che per primo ha intuito l'importanza della rivoluzione digitale, un lombardo che è diventato uno dei più grandi esperti del sistema delle comunicazioni in Italia, delineando l’esigenza di un sistema integrato di comunicazione, che mettesse insieme la carta stampata, la TV generalista e le piattaforme on line. Le sue idee mantengono tuttora la loro attualità e saranno in futuro oggetto di nuovi studi e approfondimenti da parte del Corecom Lombardia” - ha dichiarato la Presidente del Corecom Lombardia, Marianna Sala.

"Pilati è stato Commissario dell’Autorità per le Comunicazioni, poi Commissario dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, consigliere d’amministrazione della Rai, ma prima ancora che uomo delle istituzioni è stato l’intellettuale moderno al quale si devono ricerche, studi, visioni, che hanno orientato il mondo delle telecomunicazioni nel nostro Paese" - ha concluso Sala.

All’evento odierno, fortemente voluto dal Corecom Lombardia e al quale ha portato il suo saluto anche il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, hanno partecipato alcuni tra i protagonisti del mondo dei media sia dal punto di vista regolatorio che da quello del mercato.

Antonio Pilati – ha dichiarato aprendo il convegno Federico Romani, Presidente del Consiglio regionale - è stato uno dei maggiori studiosi ed esperti italiani di legislazioni e mercati dei media. Dal suo punto d’osservazione, Pilati colse tutte le potenzialità dele nuove tecnologie, ma allo stesso tempo ne comprese i limiti. In particolare, la necessità di un sistema integrato per ‘governare’ la globalizzazione. Capire e spiegare era il suo mantra. Antonio Pilati sapeva leggere i cambiamenti e spiegare gli sviluppi delle telecomunicazioni. Primo a capire in che direzione stava andando quel mondo e come sarebbe cambiato, aveva visto il futuro e ci ha aiutati a capirlo”.

Conobbi Pilati nei primi anni ’80 – ha ricordato Fedele Confalonieri, Presidente della Associazione Televisioni nazionali e del Gruppo Mediaset – attraverso un suo articolo sul Manifesto. Fui colpito dal fatto che un uomo che ritenevo di sinistra parlasse bene della televisione commerciale. Mi confrontai con Berlusconi e lo mandai a chiamare. Scoprii allora che era di formazione liberale e che lavorava in Fondazione Rosselli con gente come Del Debbio e Quagliariello. Ci diede per anni un contributo prezioso fornendo un substrato intellettuale alla definizione di un mercato innovativo e dinamico. Oggi – ha concluso Confalonieri - che siamo nel pieno di una nuova rivoluzione, quella della piattaforma unica, manca la capacità di Pilati di elaborare scenari innovativi con quel tocco di leggerezza e di immediata comprensibilità che lo rendeva unico.”

L'evento, moderato e introdotto da Marianna Sala, ha visto inoltre la presenza di  Massimiliano Capitanio - Commissario Nazionale Agcom, Franco Debenedetti, saggista, imprenditore e politico, Vincenzo Franceschelli - Vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Utenti CNU.

 "Nonostante non abbia avuto la fortuna di conoscere personalmente Pilati, le persone che hanno lavorato con lui mi hanno trasmesso il valore del suo ruolo in AGCOM. Oltre ad essere stato il fautore dell’introduzione del digitale terrestre, la sua visione e la sua lungimiranza gli hanno permesso di captare con largo anticipo l’evoluzione della comunicazione, che ormai non è più solo contenuto, ma infrastruttura, che diviene essa stessa contenuto. Da qui l’intuizione visionaria di creare un’Autorità convergente che controlla contenuto e infrastruttura" - ha commentato Capitanio.

Vincenzo Franceschelli, Vice Presidente del Consiglio Nazionale degli utenti dei servizi di telecomunicazioni e radiotelevisivi, che ha conosciuto Antonio Pilati sui banchi di scuola, ha contribuito alla ricostruzione del suo lato più umano e meno conosciuto, citando la sua memoria eccezionale che si coniugava a un’intelligenza e a una sensibilità uniche.

L’incontro si è chiuso con il ricordo dell’Ing. Franco Debenedetti che insieme a Pilati ha scritto il libro La guerra dei trent'anni. Politica e televisione in Italia.